cippato fai da te
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Il cippato per pacciamatura: come salvare un’aiuola dalle erbacce

Il mio obiettivo è avere un giardino a bassa manutenzione, sia come concetto generale, sia per forza di cose data l’estensione del terreno. Ne consegue che sono aperta a tutte le soluzioni anche non convenzionali che mi consentano di raggiungere questo risultato. A volte essere alle prime armi consente di avere la mente più aperta rispetto a qualcuno abituato a fare le cose in un certo modo da molto tempo. Non vedo usare tantissimo il cippato nelle aiuole, forse per un motivo estetico, ma nel mio caso ero decisamente pronta a sperimentare. In questo articolo vi racconto come ho usato il cippato per pacciamatura per salvare un’aiuola in difficoltà rendendola un angolo gradevole e a bassa manutenzione.

Cippato: cos’è

Il cippato per pacciamatura è un materiale legnoso e semi-legnoso ridotto in scaglie da apposita macchina (cippatrice), prodotto a partire solitamente da rami o tronchi troppo piccoli per essere utilizzati come legna da ardere.

Cippato: dove procurarlo

Qui in campagna il cippato per pacciamatura è spesso autoprodotto, infatti quasi tutti hanno un giardino e molti sono dotati di cippatrice, una macchina più o meno ingombrante dove i pezzi di legno inseriti da un lato vengono restituiti dall’altro in scaglie e pezzetti. Quando ho intrapreso questo progetto in realtà il materiale non era mio, ma del vicino di casa che ne aveva così tanto dopo un giro di drastiche potature che non sapeva più dove metterlo e regalandomelo ha anche risparmiato il costo dello smaltimento ad opera del giardiniere.

Ho visto in ogni caso che viene venduto a sacchi sia nei garden che online, per esempio ho trovato questo della Compo su Amazon.

Assodato il fatto che ho avuto fortuna, e ancora una volta ho usato gli scarti di qualcun altro a mio vantaggio, veniamo all’aiuola.

cippato per pacciamatura

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Cippato per pacciamatura: esempio di utilizzo

Partiamo dall’inizio: all’ingresso della proprietà c’è una striscia lunga e stretta, assolutamente inospitale, costituita da terra di riporto piena di detriti, durissima, davvero ingestibile! Avevo infatti provato a scavare una buca ma era impossibile per la compattezza del terreno, su cui tuttavia riuscivano a crescere erbacce e qualche rovo. Ho deciso di trasformarlo in un’aiuola con la tecnica NO DIG di cui parlo in questo articolo, ma ho commesso un errore da principiante frettolosa. Al momento di aggiungere terreno sopra i cartoni, non ho acquistato terriccio ma ho baldanzosamente deciso di usare quello del giardino stesso. Mi sono detta: c’è così tanta terra, vuoi mai comprarla? Quindi ho raccolto un paio di carriole di terra da una scarpatina lì vicino, apparentemente brulla e inerme. APPARENTEMENTE.

In primavera tutti i semini che conteneva sono esplosi in una profusione di erbacce infestanti!

Inizialmente le tenevo a bada manualmente, ma è bastata qualche settimana di distrazione per trovare un prato al posto dell’aiuola! Erano quasi invisibili le piantine che avevo inserito dall’inverno in poi: bulbi di muscari e giacinti, stachys bizantina, melissa, una mulhenbergia capillaris, un pennisetum alupericoides, calendule, bocche di leone, timo, un settembrino, un paio di anemoni giapponesi.

Mi vergogno un po’, ma ecco la foto dell’aiuola -prato prima della pulizia:

cippato per pacciamatura

Si intravedeva solo qualche Stachys bizantina perchè era in fiore e quindi le sue pannocchiette facevano capolino, tutto il resto …non pervenuto! Dopo una buona mezz’ora di pulizia manuale, togliendo ad una ad una le infestanti e lasciando solo le mie piantine, questo era il risultato:

cippato per pacciamatura

Ho applicato uno strato uniforme di circa 5 cm di cippato tutto intorno alle piante e finalmente l’aiuola era di nuovo riconoscibile.

Mi rendo conto che così non sia bellissima, per me non è un problema perchè sono ancora in fase di sperimentazione e non ho fretta di riempire gli spazi. Vorrei aggiungere ancora un paio di graminacee di medie dimensioni e delle piante tappezzanti come il timo. Vorrei inoltre aggiungere colore aumentando la massa di bocche di leone, ma non ho ancora le idee molto chiare. Quindi se siete interessati a usare il cippato per pacciamatura ma il risultato estetico che mostro io non vi aggrada, non lasciatevi scoraggiare! Basta piantare più fittamente e ben presto il cippato diventerà invisibile agli occhi!

cippato per pacciamatura

Al di là dell’estetica, a distanza di mesi posso dire che aver utilizzato il cippato per pacciamatura ha dato ottimi risultati:

  • quasi zero infestanti (avrò tolto 3-4 erbacce in totale negli ultimi 6 mesi)

  • risparmio idrico: dopo aver applicato lo strato di cippato non ho bagnato davvero pochissimo, solo nei momenti di caldo atroce, e le piante non ne hanno sofferto

  • protezione dal freddo: in questi giorni in cui le temperature scendono sotto lo zero le piante stanno benissimo.

  • miglioramento del terreno: piano piano il cippato si decompone arricchendo il terreno sottostante, che nel mio caso ne ha gran bisogno.

Ecco come appare l’aiuola adesso, a distanza di circa 6 mesi dall’intervento:

cippato per pacciamatura

In sintesi nella mia esperienza il cippato per pacciamatura ha dato davvero ottimi risultati, consentendomi di creare un’aiuola a bassa manutenzione, che virtualmente non necessita di irrigazione in estate, nè di protezione in inverno, nè di concimazione perchè le sostanze organiche derivanti dalla decomposizione del materiale organico la forniscono direttamente. Unico errore: non averlo fatto prima!

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