Convallaria japonica
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Convallaria japonica: tappezzante da ombra rustica e poco esigente

Come ho scoperto la Convallaria japonica

Ho notato questa pianta in due giardini, e ha catturato la mia attenzione per la velocità nella crescita e l’adattabilità in condizioni di ombra.

Nel primo giardino il progettista ha inserito la Convallaria japonica, in questo caso var. nana, sotto una Magnolia grandiflora. Questo albero presenta grandi foglie scure e coriacee che non solo producono un’ombra molto fitta, ma riescono anche a impedire la crescita del normale prato! Infatti in questo giardino, quando le foglie cadono al di fuori dell’area piantumata con la Convallaria japonica nana vengono subito rastrellate, pena la comparsa di “buchi” di prato secco! Il proprietario mi ha raccontato che inizialmente le piantine erano poche e distanziate ma in breve tempo hanno colmato le distanze formando un tappeto fitto e denso.

Nel secondo giardino invece la proprietaria ha inserito la Convallaria japonica ai bordi di un’aiuola in ombra insieme a un’acero giapponese, delle belle euchere e qualche hosta (se ti interessano altre piante perfette per l’abbinamento con l’acero giapponese leggi qui). La crescita della Convallaria japonica è stata così imponente che dopo circa 4 anni si è dovuto procedere a uno sfoltimento in quanto stava prendendo il sopravvento sulle altre piante della composizione.

Date queste due testimonianze di crescita rapida, portamento tappezzante e capacità di dominare il terreno, ho deciso di sperimentare la Convallaria japonica anche nel mio giardino.

Convallaria japonica: note di coltivazione

La Convallaria è una erbacea perenne, sempreverde, formata da ciuffi di foglie sottili verde scuro. Si coltiva in ombra piena o parziale, è rustica e resistente al freddo. Ha un portamento tappezzante, con una forte tendenza espansiva tramite stoloni. Resta bassa, nella mia esperienza non più di 15 cm. Viene chiamata anche Mughetto giapponese perchè in primavera produce dei fiorellini bianchi che ricordano appunto il mughetto; nella mia esperienza li ho sempre visti piccoli e piuttosto insignificanti. In inverno produce delle bacche blu, scarsamente visibili. Non è affatto una pianta scenografica, non cattura lo sguardo per il suo aspetto quanto per la funzione e la capacità di adattarsi ad aree anche impervie.

Il sito di impianto

La pendenza su cui l’ho inserita è rivolta a nord, si affaccia su una stradina sterrata e per il resto è circondata da bosco (popolato da cervi e cinghiali!). E’ piuttosto ripida e pertanto disagevole da manutenzionare. In alcuni punti il terreno è soffice ma in altri la roccia è molto superficiale ed è impossibile fare un buco.

Ho pulito il terreno lasciando, della vegetazione spontanea: felci, Vinca minor (Pervinca minore), primule e ovviamente muschio.

Aver prelevato la Convallaria japonica a zolle è stato molto utile perchè potevo arrampicarmi portandomene una o due in alto senza paura di perdere piantine per strada, poi appoggiavo il pezzo dove il terreno lo consentiva e prelevavo di volta in volta un ciuffo. E’ facile separarli direttamente con le mani prendendo tra le dita uno o più ciuffi di Convallaria e tirando.

Con il trapiantatore facevo delle buchette nel terreno soffice coperto di muschio e inserivo la nuova ospite. Successivamente compattavo il terreno sulle radici. Niente di più!

Ecco un dettaglio della superficie piantumata.

Conclusioni

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